Archive for dicembre, 2009

repetita iuvant

22 dicembre 2009

Su Leggimi – Cronaca d’Abruzzo: “Zona Franca Urbana Pescara, Mascia: ci chiedono i dati per l’erogazione fondi” .

Appunto, stando alle indiscrezioni il problema è proprio questo: erogazione di fondi al posto della riduzione di imposte e contributi previdenziali; un contributo pubblico parametrato a Ici e contributi previdenziali al posto  delle agevolazioni fiscali su imposte sui redditi, Irap, Ici; una erogazione da parte dei Comuni su istanza al posto dell’applicazione automatica delle esenzioni.

Sotto questo profilo la richiesta di dati per il versamento, in verità, non è per niente una buona notizia.

Cosa resterebbe di franco nelle zone franche, se non il nome?

( rocco.iemma@tin.it )

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riproduzioni riservate

22 dicembre 2009

Ormai in clima natalizio, è cosa buona e giusta dilettarsi nel tradizionale gioco “Trova le differenze”. E’ già accaduto in passato, ma oggi il confronto è tra:

http://www.sibarinet.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3666&Itemid=105 del 22 dicembre 2009 e

https://roccoiemma.wordpress.com/2009/12/21/zone-affrante-urbane/ del 21 dicembre 2009.

La soluzione non è la dicitura “riproduzione riservata” in calce all’editoriale scritto successivamente, troppo facile.

Ironia e riproduzioni a parte, in risposta a una gentile segnalazione su una possibile “confusione di opinioni”, l’autore del post https://roccoiemma.wordpress.com/2009/12/21/zone-affrante-urbane/ precisa di non condividere le espressioni “carta igienica ‘marca Scajola’” e “Governo pagliaccio” adottate nell’editoriale http://www.sibarinet.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3666&Itemid=105 .

Ciò a conferma dell’approccio esclusivamente tecnico e super partes alle materie trattate, che caratterizza e distingue questo piccolo blog.

( rocco.iemma@tin.it )

l’italia, le mille proroghe e le zone franche urbane

21 dicembre 2009

“Noio… volevam… volevàn savoir… l’indiriss… ja… Dunque: noi vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare. Sa, è una semplice informazione…”.

( rocco.iemma@tin.it )

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zone affrante urbane, non fiori ma opere di bene

21 dicembre 2009

Finalmente qualcuno dall’alto inizia a farci caso (su Gazzetta del Sud Calabria di oggi, pagina 13, le dichiarazioni dell’europarlamentare On.le Gianni Pittella in un articolo di Vinicio Leonetti, “Stop della Commissione Ue alle agevolazioni”).

Le modifiche introdotte dal Governo col decreto legge “milleproroghe”, presentate come un “ritocco” teso alla “semplificazione”, rischiano invece di complicare irrimediabilmente l’iter attuativo, di rinviare a tempo indeterminato l’attivazione e, realisticamente, di determinare la fine delle Zone Franche Urbane.

Non può non suscitare perplessità (a Natale siamo tutti più buoni) il fatto che proprio chi ha ottenuto l’autorizzazione della Commissione Europea lo scorso 28 ottobre 2009 non abbia tenuto in conto che, così recita la decisione comunitaria, “qualunque iniziativa volta a modificare questo regime deve essere notificata alla Commissione”.

Ma non è tutto.

La stessa Commissione autorizza la concessione dell’aiuto sotto forma di esenzioni fiscali (punto 2.4)  e apprezza il fatto che l’aiuto è “concesso in modo automatico”, ciò che caratterizza questa forma di fiscalità di vantaggio su ristretta base territoriale e ne determina l’ammissibilità in sede comunitaria.

Che esito avrebbe la nuova notifica alla Commissione Europea se fosse un contributo erogato dai Comuni su istanza delle imprese e previa conferenza di servizi, come già stabiliva l’ormai noto emendamento 2.1383 al disegno di legge finanziaria 2010, a prendere il posto delle esenzioni?

Quale fiscalità di vantaggio senza vantaggi fiscali?

E poi, vocabolario alla mano, zone “franche” da cosa, se non sono più previste esenzioni fiscali?

Pasticcio? Svista? Non fiori ma opere di bene.

( rocco.iemma@tin.it )

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(altri rif. http://iltempo.ilsole24ore.com/abruzzo/cronaca_locale/abruzzo/2009/12/21/1106989-stop_alla_zona_franca.shtml)

zfu: mille e non più mille (proroghe)

17 dicembre 2009

Da sito del Ministero dello Sviluppo Economico:

Primo Piano  17-12-2009

Pmi: Mse, semplificata normativa per Zone Franche Urbane

Procedure ancora più semplici per la realizzazione delle Zone Franche Urbane al fine di accelerare la creazione di micro-imprese e stimolare nuova occupazione. Su proposta del Ministro Claudio Scajola, il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato, nel cosiddetto “decreto mille-proroghe”, la modifica della normativa sulle Zone Franche Urbane, varate di recente dal Ministero dello Sviluppo Economico e che, nella fase iniziale, riguardano 23 Comuni, in gran parte nelle regioni meridionali.

“In un momento difficile per l’economia del Paese e, a maggior ragione per le aree più fragili e disagiate, questa semplificazione procedurale – ha precisato il Ministro Claudio Scajola – permette di ridurre una serie di passaggi amministrativi e contabili complessi in modo da far decollare il progetto già con l’inizio del prossimo anno. Convocheremo subito i Comuni interessati per dare immediatamente seguito a queste decisioni”.

Il ‘ritocco’ proposto dal dicastero di Via Veneto, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, ha l’obiettivo di rendere immediatamente operativa l’agevolazione assegnando le risorse (100 milioni di euro) direttamente ai Comuni interessati, accelerando così notevolmente i tempi per l’erogazione alle imprese. La modifica, che conferma l’entità dei benefici per azienda, privilegia inoltre il taglio degli oneri relativi al costo del lavoro e all’ICI, semplificando il calcolo dell’agevolazione e la sua effettiva fruizione.

Attendiamo (fiduciosi?) il testo.

( rocco.iemma@tin.it )

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qui pro quo

9 dicembre 2009

L’emendamento alla Legge Finanziaria 2010 in materia di Zone Franche Urbane, presentato dal Governo in Commissione Bilancio alla Camera, non prevedeva alcuna modifica dei criteri di selezione territoriale, la cui definizione è peraltro affidata a deliberazione Cipe e non a norma di legge, men che meno in riferimento a specifici territori.

Prevedeva semmai la soppressione delle esenzioni e delle agevolazioni fiscali e contributive.

Quindi è un bene, e non un male, che dopo essere stato dichiarato inammissibile non sia stato più proposto.

Un bene, anche per le aspirazioni del Piceno.

Qui pro quo?

(rif. http://www.sambenedettoggi.it/2009/12/08/83740/niente-finanziamenti-per-il-piceno/ ; http://laveritaquotidiana.blogspot.com/2009/12/neanche-un-euro-per-il-piceno.html ; http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=928189 )

( rocco.iemma@tin.it )

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francamente

3 dicembre 2009

Non solo l’On.le Sergio D’Antoni, sull’emendamento 2.1383.

Sono da registrare infatti altri interventi.

Se l’On.le Ludovico Vico in un comunicato stampa (non) cita questo (evidentemente) anonimo blog, nè la testata giornalistica che spesso ospita questo (evidentemente) ignoto autore, e lo stesso fanno altri, è il Vice Direttore di Svimez Luca Bianchi a sottolineare opportunamente che, se mai passasse un emendamento così fatto, “avremmo non più una  no tax area, ma un semplice incentivo che si aggiungerebbe a quelli già in vigore per il Mezzogiorno“.

Sintesi perfetta.

( rocco.iemma@tin.it )

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inammissibile

3 dicembre 2009

Il Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha confermato ieri l’inammissibilità, già dichiarata il giorno precedente, dell’emendamento del Governo n. 2.1383 al progetto di Legge Finanziaria 2010, in quanto recante disposizioni ordinamentali: cliccare qui per leggere il resoconto di seduta.

Buona notizia.

( rocco.iemma@tin.it )

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zone franche urbane, rischio di aborto

2 dicembre 2009

Creative Commons License
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Niente esenzioni da imposte sui redditi e Irap, niente automatismi, ma solo un contributo parametrato all’Ici dovuta e all’ammontare dei contributi previdenziali dovuti sulle retribuzioni da lavoro dipendente, erogato dai Comuni nei limiti delle risorse già stanziate dal Cipe.

Questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’emendamento 2.1383 sulle Zone Franche Urbane presentato dal Governo in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, dove è in esame il disegno di Legge Finanziaria 2010 (C. 2936).

Il primo e finora unico a lanciare l’allarme è stato l’On.le Sergio D’Antoni, tra i padri delle Zone Franche Urbane in Italia.

Nelle ultime ore, in verità, si è appreso che l’emendamento 2.1383 è stato, tra altri, dichiarato inammissibile.

Inammissibile, non rigettato. Inammissibile in quanto privo di effetti finanziari e dunque non rientrante nel contenuto tipico di una legge finanziaria.

Sono quindi possibili, c’è chi dice probabili, riformulazioni e la ripresentazione in Aula.

Serve commento?

( rocco.iemma@tin.it )

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Pubblicato su Strill.it, quotidiano in tempo reale

“Zone franche urbane: tutto da rifare?”, dicembre 2009