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Niente esenzioni da imposte sui redditi e Irap, niente automatismi, ma solo un contributo parametrato all’Ici dovuta e all’ammontare dei contributi previdenziali dovuti sulle retribuzioni da lavoro dipendente, erogato dai Comuni nei limiti delle risorse già stanziate dal Cipe.
Questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’emendamento 2.1383 sulle Zone Franche Urbane presentato dal Governo in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati, dove è in esame il disegno di Legge Finanziaria 2010 (C. 2936).
Il primo e finora unico a lanciare l’allarme è stato l’On.le Sergio D’Antoni, tra i padri delle Zone Franche Urbane in Italia.
Nelle ultime ore, in verità, si è appreso che l’emendamento 2.1383 è stato, tra altri, dichiarato inammissibile.
Inammissibile, non rigettato. Inammissibile in quanto privo di effetti finanziari e dunque non rientrante nel contenuto tipico di una legge finanziaria.
Sono quindi possibili, c’è chi dice probabili, riformulazioni e la ripresentazione in Aula.
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Pubblicato su Strill.it, quotidiano in tempo reale
“Zone franche urbane: tutto da rifare?”, dicembre 2009
2 dicembre 2009 a 11:51 am
c’era da aspettarselo!
21 dicembre 2009 a 10:15 am
[…] Recenti Antonio su zone franche urbane, rischio d…non solo urbane … su zone franche rurali, perchè…roccoiemma su zfu 2.0mariniello […]