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ecco le zfu di “seconda generazione”

25 febbraio 2015

Si è svolta il 24 febbraio 2015, presso la sede nazionale dell’Anci, una riunione tecnica finalizzata a concordare (tra Ministero dello Sviluppo Economico e Comuni interessati) i termini per l’avvio e le modalità operative delle ZFU di “seconda generazione”, ovvero quelle “rifinanziate” ai sensi dell’art. 22 bis del D.L. n. 66/2014 (qui il post dedicato al rifinanziamento).

Sono emersi dati interessanti sull’attuazione delle agevolazioni nelle ZFU di “prima generazione” (“E’ in corso di elaborazione, inoltre, un rapporto che misurerà l’impatto della misura sugli indicatori disagio socio-economico dei quartieri urbani interessati”, comunica l’Anci), ma soprattutto l’intenzione di attuare a breve il nuovo ciclo di finanziamento.

Una nota di riepilogo e di aggiornamento diffusa dall’Anci ricorda che l’art. 22 bis del D.L. n. 66/2014 aveva stanziato, per le 55 ZFU destinatarie delle nuove risorse (ovvero le 45 ZFU delle Regioni Convergenza, di recente attivazione ai sensi dell’art. 37, comma 1, del D.L. n. 179/2012 e del D.M. 10 aprile 2013, compresa quella di Lampedusa e Linosa, a cui aggiungersi le 10 ulteriori aree già individuate dalla delibera Cipe n. 14 del 2009 e ricadenti nelle Regioni non comprese nell’obiettivo Convergenza), 75 milioni di euro per il 2015 e 100 milioni di euro per il 2016.

La Legge di Stabilità 2015 (L. n. 190/2014), pur con una riduzione rispetto a quanto originariamente previsto, inserisce tali risorse tra gli “importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi pluriennali”, disponendo un impegno di 40 milioni di euro per il 2015 e di 100 milioni di euro per il 2016 (v. art. 1, commi 218 e 729; allegato 5; tabella E).

Le prime dichiarazioni dei Sindaci che hanno partecipato alla riunione tecnica, e in particolare quelle rilasciate dal Sindaco e Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto, peraltro Presidente della Commissione Mezzogiorno e politiche per la coesione territoriale dell’Anci, sono improntate alla soddisfazione e all’ottimismo, pur nell’attesa dei nuovi provvedimenti attuativi (decreto ministeriale e successivi bandi) e nella consapevolezza della necessità di ulteriori risorse e, magari, di una stabilità negli stanziamenti annuali e pluriennali.

Va comunque detto che la novità (quantomeno adesso che ne è imminente, pare, la concreta attuazione) non può che essere valutata positivamente anche per quel che concerne le risorse disponibili (nonostante la riduzione di quelle stanziate dal D.L. n, 66/2014): se circa 600 milioni di euro per circa 24000 imprese in 45 ZFU (nelle sole quattro Regioni Convergenza) sono stati considerati sufficienti (e in alcune realtà un ottimo stanziamento con importanti plafond a disposizione dei beneficiari finali) come finanziamento una tantum delle coperture, altrettanto può certamente dirsi per 40 milioni di euro per 55 ZFU per il solo 2015 e per 100 milioni di euro per il solo 2016.

In attesa, ovviamente, delle successive previsioni pluriennali, che potranno sempre riguardare nuove “generazioni” di ZFU e/o integrare le risorse per le imprese che hanno già avuto accesso alle agevolazioni (di cui si può fruire, con vari limiti e condizioni, fino a 14 periodi d’imposta da quello di accoglimento dell’istanza).

Da un punto di vista tecnico, dunque, restano da verificare le modalità di integrazione delle risorse e poi di fruizione delle agevolazioni per le imprese già ammesse e operanti nelle ZFU delle Regioni Convergenza di “prima generazione”, tenuto conto del limite de minimis e delle valutazioni in tal senso che ognuno di tali soggetti dovrà, potrà e vorrà operare.

Per le nuove imprese delle 45 ZFU “Convergenza” e per quelle operanti nelle “ulteriori” 10 ZFU, è prevedibile e anzi certamente auspicabile una procedura già collaudata e, tutto considerato, di successo: nuovo decreto ministeriale o decreto ministeriale di modifica e integrazione del D.M. 10 aprile 2013 (come già avvenuto per il “caso Puglia”); bandi per singola ZFU; istanza per via telematica.

Nessuna notizia o indiscrezione emerge sui contenuti delle nuove norme attuative, cioè sulla integrale conferma (o meno) dell’impianto del D.M. 10 aprile 2013 (in Francia, per esempio, per le ZFU successive alla “prima generazione” del 1996, le norme su requisiti e modalità di accesso, nonchè su limiti, condizioni e modalità di fruizione delle agevolazioni, hanno subito qualche variazione).

E’ possibile, e forse anche qui auspicabile, che i nuovi provvedimenti attuativi rechino quantomeno delle norme interpretative, a definitivo chiarimento dei dubbi emersi in occasione dell’attuazione della “prima generazione” di ZFU (per esempio, su imprese non sedentarie e plurisede, sulle riserve di scopo ecc.) e che gli esperti del Ministero dello Sviluppo Economico hanno di volta in volta diradato, nel 2014, grazie all’importante attività di divulgazione e assistenza ai Comuni interessati e alle imprese, nel corso di eventi a ciò dedicati o mediante risposta alle FAQ on line.

Si vedrà, infine, se le Regioni sapranno, potranno e vorranno cogliere l’opportunità di stanziare nuovamente (o per la prima volta, nel caso della Calabria) risorse proprie aggiuntive per un maggior finanziamento delle agevolazioni e/o per riserve di scopo, come consente la normativa.